Nell'oceano di Internet sono centinaia i siti che si occupano dell'affaire Moro, come è stato definito da Sciascia. Il mio blog si presenta come un progetto diverso e più ambizioso: contribuire a ricordare la figura di Aldo Moro in tutti i suoi aspetti, così come avrebbe desiderato fare il mio amico Franco Tritto (a cui il sito è certamente dedicato). Moro è stato un grande statista nella vita politica di questo paese, un grande professore universitario amatissimo dai suoi studenti, un grande uomo nella vita quotidiana e familiare. Di tutti questi aspetti cercheremo di dare conto. Senza naturalmente dimenticare la sua tragica fine che ha rappresentato uno spartiacque nella nostra storia segnando un'epoca e facendo "le fondamenta della vita tremare sotto i nostri piedi".
Ecco perchè quel trauma ci perseguita e ci perseguiterà per tutti i nostri giorni.

giovedì 8 maggio 2008

Una vita per Moro


Il ritrovamento del cadavere di Moro la mattina del 9 maggio è annunciato da una telefonata del brigatista Morucci a Franco Tritto, allora giovane assistente all'università "La Sapienza".
Qualche giorno prima del 16 marzo, nel loro ultimo incontro, si erano scambiati, maestro e allievo, queste parole:
"vedrai, caro Franco, quest'anno ci sarà molta più violenza ..."
"Speriamo di no, Professore".
La vita di Tritto è stata segnata dalla morte di Moro e da quella telefonata.
Il suo straordinario e radioso sorriso ogni tanto cedeva il posto alla tristezza; la sua giovialità celava con difficoltà il dolore che ha caratterizzato la sua esistenza a partire dal 9 maggio del 1978.
Grazie a lui Moro ha continuato a vivere nell'aula XI della Sapienza, è stato conosciuto e studiato da centinaia di studenti. La sua stessa presenza portava inevitabilmente il pensiero a Moro, al dramma del suo rapimento, ai molti misteri dei 55 giorni, alla immagine della Renault rossa ...
L'ho conosciuto nella sua stanza al Dipartimento di Teoria dello Stato sotto la foto del suo maestro ... E' stato un amico, un punto di riferimento, una specie di fratello maggiore.
L'ultima volta che l'ho visto aveva in mano una copia del libro della sua vita, le lezioni di Moro, a cui aveva lavorato ansiosamente, quasi presagendo la fine, con stati d'animo diversi, con rabbia, con dolore, ma anche con tanto amore.
Oggi 9 maggio 2008, a trent'anni dalla morte, lascio volentieri agli altri il compito di parlare di Moro, di arrabbattarsi a recitare un canovaccio di frasi fatte e di luoghi comuni, di ipocrisie e di bugie.
Voglio essere tra i pochi che oggi si ricorderanno di Franco Tritto e gli rivolgeranno un pensiero affettuoso.

Ringrazio l'amico Francesco Ciccio Amodio per la bellissima foto di Tritto.

1 commento:

logos ha detto...

Un affettuoso saluto all'amico Prof. Tritto, Maestro di Vita prima ancora che docente ed un grazie particlora al Prof. Sirimarco per questo Suo nuovo lavoro che ci spinge a riflettere in un periodo storico dove le risposte i veri perchè sono ben celati.